L'AROMATICA DEL MESE
- Nuova Azetagricoltura

- 2 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min

La Salvia Officinalis appartiene alla categoria delle piante aromatiche sempreverdi e perenni, è tipica del mediterraneo, rustica e molto facile da coltivare. L’uso in cucina è imprescindibile, dalla carne al pesce fino alla pasta fresca.
La pianta di salvia officinalis
La salvia appartiene alla famiglia delle lamiacee, come la menta, timo, origano. L’odore e la forma la caratterizzano, tanto che è difficile non riconoscerla. Le foglie, soprattutto, hanno una forma ovale e sono ricoperte da una leggera peluria che dà un colore verde tendente al grigio chiaro. Forma cespugli molto grandi e raggiunge un’altezza di circa mezzo metro.
Si conoscono tante varietà di questa aromatica con aromi e forme differenti come la salvia ananas, fino alla salvia gigante dalle foglie molto grandi, ottime da friggere in pastella.

Terreno e clima adatti
Quest’aromatica ama il caldo e il sole, per cui nell’orto bisogna cercare posizioni soleggiate e sui balconi bisogna prediligere quelli più esposti alla luce durante il giorno. Non ha bisogno di molta acqua infatti i terreni calcarei sono l’ottimale rispetto ad altri argillosi e compatti che potrebbero creare problemi di ristagno. Tollera il gelo, ma non per periodi troppo lunghi.
Moltiplicare la salvia
La salvia si po' trovare in qualsiasi vivaio, ma se si fosse interessati a creare una talea e poi trapiantarla ecco come fare.
La salvia è un arbusto che radica con facilità. Bisogna avere ovviamente una pianta già esistente, ma la cosa interessante è che essendo una pianta asessuata saremo sicuri al 100% di mantenere la stessa varietà della pianta madre. La talea si esegue in primavera, si taglia un ramo giovane dalla pianta madre lungo circa 10 cm, viene pulito dalle foglie più basse e inserito in un vaso con terriccio e possibilmente sabbia. Non dimentichiamoci in questo momento di tenere sempre umido il nostro vasetto e con molta probabilità già a maggio avremo la nostra piantina di salvia pronta per essere trapiantata.
Mantenimento della salvia
Al momento dell’impianto conviene preparare un buon fondo concimato senza esagerare con le sostanze nutritive in quanto se messe in eccedenza potrebbero alterare l’aroma della pianta. Quest’aromatica ha comunque bisogno di azoto per cui sia un semplice stallatico che concimi molto azotati vanno bene.
E’ importante durante il periodo invernale proteggere l’apparato radicale dal freddo con una pacciamatura di paglia per evitare che si gelino le radici.
La salvia poi, va potata due volte l’anno, rimuovendo prima della primavera rami e foglie secche, mentre a fine fioritura si pota in modo più deciso svecchiando l’arbusto e mantenendolo sano.
Parassiti nocivi
Gli afidi sono il nemico più frequente e possono letteralmente infestare l’arbusto. Per questo sono consigliati diversi prodotti biologici che però hanno dei periodi di carenza da osservare per cui dopo un trattamento bisogna rinunciare all’uso della salvia per qualche settimana. Assieme agli afidi anche la cicalina può colpire la salvia e in quanto insetto si combatte con gli stessi strumenti.
Un’altra malattia è l’oidio o comunemente detto mal bianco. E’ una patologia prettamente funginea e si riconosce per le chiazze bianche e farinose che si formano sulle foglie. Si può prevenire gestendo i ristagni d’acqua che sono i primi portatori di questo problema. Un provvedimento più energico può essere l’uso dello zolfo in situazioni più critiche.




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